Attivita' fisica, vera compagna di salute in menopausa -
Londra, 12 gennaio 2016
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Due passi di tanto in tanto: questa la semplice ricetta che aiuta a migliorare
il metabolismo del glucosio nelle donne in menopausa, in sovrappeso e a rischio
di diabete.
Lo rivela un nuovo studio britannico apparso su Diabetes Care e
condotto dal Diabetes Research Centre della University of Leicester nel Regno
Unito.
Gli studiosi hanno coinvolto tre gruppi di donne in post menopausa e
sovrappeso: quelle del primo hanno trascorso 7 ore sedute senza mai alzarsi
(per ogni necessità di spostamento veniva usata una sedia a rotelle), il
secondo gruppo poteva alzarsi per cinque minuti ogni mezz’ora, il terzo gruppo
poteva camminare su un tapis roulant 5 minuti ogni mezzora.
L’analisi del
sangue ha rivelato che, rispetto a chi era rimasto seduto tutto il giorno, il
secondo gruppo aveva un picco glicemico inferiore del 34%, mentre nel terzo
gruppo la riduzione era del 28%.
Le donne che si erano alzate e che avevano
camminato avevano anche una minor concentrazione di insulina nel sangue.
Quindi
muoversi con frequenza ma per poco tempo e a bassa intensità ha enormi vantaggi
nella prevenzione del diabete e dei disturbi cardio-vascolari che possono
interessare la donna in menopausa.
“Durante la vita fertile, gli estrogeni
aiutano a prevenire l’insorgere di aterosclerosi, così che il rischio
cardiovascolare è molto più basso rispetto agli uomini.
– spiega il prof. Paolo
Scollo, presidente nazionale della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia
(SIGO)
– Le cose cambiano con l’avanzare dell’età, soprattutto in menopausa,
quando la carenza di ormoni predispone a un maggior rischio cardiovascolare.
Per questo, a tutte le donne è consigliato effettuare una valutazione globale
del rischio, intervenendo con azioni di prevenzione e cura.
Dai piccoli
grandi sforzi di volontà (eliminazione del fumo, riduzione del peso, controllo
della dieta, attività fisica regolare) alle cure mediche appropriate in caso di
ipertensione arteriosa o di malattie metaboliche.
Per intervenire sulle carenze
ormonali, le opzioni di terapia ormonale sostitutiva rappresentano una valida
soluzione; ma devono essere scelte in maniera personalizzata ed iniziate al
momento giusto sotto stretto controllo medico.