Iniezioni
di ossigeno e ozono ridurrebbero volume dell’ernia.
di Margherita Monfroni
Pubblicato il: 14-07-2015
Pubblicato il: 14-07-2015
Una
ricerca tedesca dimostra come una miscela composta da ozono e ossigeno potrebbe
ridurre il volume ed il dolore dell’ernia discale.
Quasi il
75% dei pazienti con ernia
del disco localizzata nella zona lombare (ovvero nella parte bassa della
schiena) potrebbe trarre beneficio dall’ozonoterapia, una tecnica della
medicina naturale che sfrutta gli effetti
benefici di una miscela composta da ozono e
ossigeno.
La ricerca, effettuata presso
l’Università Goethe di Francoforte, ha dimostrato infatti come l’ozono (ovvero
un gas strutturalmente simile all’ossigeno e naturalmente presente in piccole
quantità nell’atmosfera terrestre) contribuisca a demolire il proteoglicano, uno dei componenti
fondamentali del nucleo polposo: quest’ultimo non è altro che
la sostanza gelatinosa solitamente contenuta al centro del disco
intervertebrale (l’ammortizzatore naturale interposto tra le vertebre) che, in
presenza di un’ernia, fuoriesce dalla sua sede ed esercita una pressione sul
nervo situato nelle vicinanze, causando così dolore e infiammazione.
«La capacità dei proteoglicani di
trattenere l’acqua, è ciò che dona al nucleo polposo la sua consistenza
gelatinosa – ha spiegato l’autore dello studio, Thomas Lehnert, del
Dipartimento di Diagnostica e Radiologia Interventistica dell’Università
Goethe, durante il meeting annuale della Radiological
Society of North America (RSNA) –
La distruzione dei proteoglicani
permette quindi di ridurre il
volume di acqua del nucleo polposo e quindi la dimensione dell’ernia».
Gli effetti dell’ozonoterapia sono stati
testati su 371 pazienti affetti da radicolopatia lombare, una condizione
causata dalla compressione dei
nervi che fuoriescono dalla colonna vertebrale, e responsabili
di sintomi quali dolore, intorpidimento, formicolio e debolezza lungo il
decorso del nervo corrispondente.
Per questo motivo, l’ozonoterapia potrebbe rivelarsi un’opzione
terapeutica efficace per il trattamento dell’ernia del disco,
prima di ricorrere alla chirurgia o qualora quest’ultima non risulti essere
praticabile».
Radiological Society of North America
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